Il morso aperto con l'ortodonzia INVISIBILE trasparente - Studio Fedi
Morso Aperto

Il morso aperto con l’ortodonzia INVISIBILE trasparente

Che cos’è il morso aperto

Il morso aperto si evidenzia ai pazienti per lo spazio vuoto (o Beanza) tra i denti superiori e i denti inferiori che appare  evidente quando si chiude la bocca. Presenta diversi gradi di gravità, ma può sempre essere risolto, ovviamente con rimedi diversi a seconda dei casi e che cercherò di indicare.

Il morso aperto nei bambini

L’ortodonzista valuterà l’entità della beanza, ma soprattutto se questa dipenda da malocclusione eslusivamente dentale, risolvibile quindi con la sola ortodonzia. Tipico di questi casi è il morso aperto da interposizione del dito, solitamente il pollice, o da uso dilungato del ciucciotto nei bambini. Può coesistere in questi casi o manifestarsi da sola una deglutizione atipica, ovvero l’interposizione della lingua tra le arcate durante la deglutizione.  Apparecchi ortodontici molto semplici e portabili come i dispositivi elastodontici possono aiutare in età precocissima, già a due anni e mezzo, e precoce fino ai sei anni. In seguito sarà sempre possibile usarli o ricorrere ad altre tipologie di apparecchiature mobili o fisse, sempre che intervenga un cambio di abitudine per evitare una successiva fastidiosa recidiva.  La correzione di queste abitudini e attitudini può essere attuata con metodiche “extradentali” complementari come la logopedia, l’ipnosi medico-odontoiatrica e alcuni esercizi di ginnastica orale che siamo soliti assegnare.

Ortodonzia Invisibile e Trasparente nel morso aperto

In età adulta le attuali esigenze di relazione sociale hanno portato   all’uso di apparecchi invisibili, come quello linguale,  o trasparenti, molto efficaci, come gli allineatori elastici termoformati. Un caso clinico esemplare trattato con allineatori trasparenti, Invisaligner di Align Technology, è qui  mostrato. In questo caso si è evitato di estrarre premolari  come talora viene fatto  per ridurre il fulcro molare posteriore che potrebbe sostenere il morso aperto.

Occorre sempre una corretta diagnosi

 differenziale dell’ortognatodonzista  che valuti l’incompetenza labiale, l’esposizione superiore delle gengive che delinea il sorriso gengivale o gummy smile, la disposizione psicologica del paziente alle opzioni di trattamento, la compresenza di arcate troppo strette o affastellamento dei denti. È fondamentale per individuare la corretta soluzione e per delineare quei casi che NON possono essere risolti convenientemente senza l’abbinamento all’ortodonzia di un intervento ortognatico chirurgico.

Ortodonzia e chirurgia

Sono questi i casi in cui gli esami clinici e strumentali evidenziano che il morso aperto è scheletrico, cioè  causato dalla discrepanza tra le basi mascellari: mascella e mandibola sono tra loro in iperdivergenza e solo un chirurgo maxillo facciale può riportarle su un piano corretto, cooperando con l’ortodonzista che predisporrà le arcate dentali all’intervento e effettuerà dopo l’intervento le  rifiniture necessarie. In questi casi l’intervento sarà davvero risolutivo non solo per la malocclusione ma anche e forse soprattutto per l’armonia del viso.

Talora  è possibile abbreviare i tempi con una Surgery First e solo una rifinitura ortodontica a posteriori: ne mostreremo uno di esempio  in un articolo successivo.

Esistono poi dei morsi aperti laterali che meriteranno una trattazione a parte.

Psicologia del Paziente

Dalla descrizione, qui necessariamente sommaria, delle diverse possibilità terapeutiche si può comprendere come spesso si riscontrino proposte di trattamento difformi andando da un’ ortodonzista all’altro alla ricerca della soluzione desiderata. Escludendo l’errore di trattare solo ortodonticamente i casi francamente ortodontico-chirurgici, si può affermare serenamente che molti casi sono borderline ovvero possono essere trattati con estrazioni premolari o in alternativa con Stripping (la riduzione ragionata dello smalto interprossimale di alcuni denti, che procuri lo spazio sufficiente ad allineare i denti) o con trazione intrusiva sui molari superiori tramite ancoraggio a impianti temporanei o con altre sistematiche ancora, che sono nella competenza e nella fiducia dell’ ortognatodonzista. Fermo restando che, dopo la corretta e precisa spiegazione delle alternative possibili, la scelta tra queste è sempre del paziente e che tale scelta va sempre rispettata dall’ ortodonzista.

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