Programmazione e Rapidità dell’implantologia
Per chi ha deciso un intervento di implantologia dentale la rapidità è un fattore desiderabile e motivante.
Distinguiamo una prima rapidità legata all’esecuzione dell’intervento e diciamo subito che essa è ragionevolmente legata a una perfetta progettazione dello stesso. la descriveremo adesso. Una seconda rapidità auspicabile è legata al tempo necessario all’ottenimento del risultato finale, il posizionamento definitivo del dente in ceramica, a partire dall’intervento chirurgico e la tratteremo nella seconda parte.
Digitalizzazione per la programmazione computer assistita del successo implantare
In questa prima parte ci occuperemo di descrivere le possibilità offerte dalla digitalizzazione per la programmazione del successo dell’implantologia. La programmazione digitale non riguarda solo l’ottimizzazione dell’inserimento degli impianti in considerazione di esiguità di osso disponibile, ma anche il risultato finale estetico e funzionale: aiuta ad evitare quei casi indesiderabili di implantologia inadeguata per fallimento implantare immediato o fallimento successivo della protesi su impianti , sia estetico che funzionale : parliamo cioè di presenza di impianti ben attecchiti e connessi all’osso ma, ahimè, in posizione errata per costruirvi sopra un bel sorriso o una protesi funzionale.
Fotocamera Digitale – Scanner Intraorale Radiologia 3D Conebeam
L’impatto della digitalizzazione nel programmare un rapido ed efficace intervento implantoprotesico coinvolge quindi l’operatore chirurgico, il protesista estetico e il laboratorio odontotecnico. Il progetto per ogni singolo paziente dovrà essere studiato, condiviso e convalidato collegialmente. L’acquisizione dei dati necessari necessita di supporto tecnologico:
1 – Fotocamera digitale e un software per lo smile design. Per una preview digitalizzata del futuro sorriso, partendo da una foto del viso del Paziente si può disegnare su di essa forma disposizione e correlazione col viso e le labbra del paziente dei futuri denti protesici da collegare agli impianti.
2 – Scanner intraorale. SI tratta di apposite telecamere o fotocamere 3D per il rilievo di precedenti strutture protesiche provvisorie o della dentatura residua sana contigua agli impianti o da estrarre perché irrimediabilmente malata, a seconda dei casi. Allo stato attuale della tecnologia, per determinati passaggi può ancora essere necessario un rilievo con impronte tradizionali per realizzare un modello in gesso da scandire successivamente o in resina.
3 – Apparecchiatura radiologica Conebeam tridimensionale indispensabile per la valutazione morfologica e dimensionale dell’osso disponibile su cui progettare numero, posizione di collocamento e dimensioni degli impianti.
Dall’analisi dell’insieme di questi dati si otterrà una guida fisica materiale detta DIMA implantare che permetterà al chirurgo di effettuare l’inserimento degli impianti nella posizione progettata digitalmente, con scarto di precisione inferiore al millimetro, ovviamente se le condizioni protocollari sono state tutte rispettate compiutamente o anche, quando possibile, l‘inserimento di una protesi provvisoria immediata precedentemente allestita sulla base della posizione degli impianti e di una protesi definitiva idonea per estetica e funzione.
